Le cognate | al Teatro Baretti

Dal 30 marzo al 1° aprile al CineTeatro Baretti va in scena “Le cognate” di Michel Tremblay con la regia di Maria Grazia Solano. Tratto dal capolavoro del teatro canadese, si tratta di una graffiante satira del consumismo, ma anche il delicato ritratto di 15 casalinghe disperate.
Quindici donne ammalate dall’implacabile simbolo del consumismo: la raccolta dei punti-premio! Lo strumento subdolo e insinuante del marketing che, solleticando la vocazione del diligente collezionista con il gusto infantile del gioco, vuole convincerci che tutto è facile e tutto è regalato (sono 80 milioni le carte fedeltà oggi in Italia). Ma cosa succederebbe se una donna avesse un milione di punti da attaccare sugli album e chiamasse parenti e vicine ad aiutarla nella titanica impresa? La commedia Le cognate di Michel Tremblay è l’esilarante meccanismo di un affollato incollaggio punti con contorno di invidie e facezie.
Le casalinghe disperate di Tremblay spettegolano e si accapigliano, appiccicano bollini e sognano lavatrici, in un crescendo di situazioni comiche che coprono baratri di solitudine e dolore. Il testo, scritto nel 1965, negli anni del massimo impulso del consumismo, è considerato il capolavoro della drammaturgia canadese, per lo straordinario equilibrio di comicità e tragedia, di linguaggio popolare e struttura moderna. Con le sue irresistibili trovate Tremblay sa descrivere con sensibilità il vuoto esistenziale di vite di donne, piegate dal perbenismo e dal malumore.
Le cognate, prodotto da AlmaTeatro e Associazione Baretti, è uno spettacolo che il regista definisce pop, per dare la misura di un’epoca che ha fatto aderire per la prima volta – e da allora per sempre – l’aggettivo “popolare” alle leggi del mercato oltre che alla figuratività di Andy Warhol & co.